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Le tre isole, Favignana, Levanzo e Marettimo, che compongono questo piccolo arcipelago situato allargo di Trapani, seducono per la bellezza delle coste e la trasparenza del mare che le circonda. Abitate fin dall'epoca preistorica (e si suppone che nel paleolitico Levanzo e Favignana fossero ancora unite alla terraferma), sono teatro di un importante avvenimento nell'antichità.
E proprio in queste acque, infatti, che viene firmato il trattato che pone fine alla prima guerra punica (241 a.C.): Cartagine lascia la Sicilia a Roma.

FAVIGNANA

La città di Favignana - Centro principale dell'isola e capoluogo dell'arcipelago, il piccolo porto che ha lo stesso nome dell'isola, è situato in una vasta baia dominata dal Forte di S. Caterina (oggi presidio militare), in cima all'omonimo monte. Antica postazione di avvistamento saracena, riedificata dal re normanno Ruggero II ed ingrandita in seguito, venne utilizzato, in epoca borbonica, come carcere (1794-1860). La cittadina è caratterizzata da due edifici che ricordano ambedue i Florio, l'importante famiglia di Marsala che a Favignana ha favorito lo sviluppo della pesca al tonno: alle spalle del porto Palazzo Florio, edificato nel 1876, e, in fondo alla baia sulla destra, la grande Tonnara, ormai in disuso, che riaprirà i battenti come centro polivalente con un progetto che prevede una ristrutturazione globale dell'edificio.

Il paese si costruisce intorno a due piazze: piazza Europa e piazza Madrice, collegate dalla via principale, metà del passeggio serale. A nord-est del centro abitato, la zona di S. Nicola (alle spalle del cimitero) nasconde un'area che porta i segni del tempo passato ma che purtroppo, è ancora in mano a privati e quindi pressocché impossibile da visitare.

Le spiagge e calette - Due sono le spiagge principali: Cala Azzurra, piccola baia sabbiosa a sud dell'abitato, e l'ampia spiaggia del Lido Burrone, sempre a sud, ma leggermente spostata a ovest. Sono raggiungibili con mezzi propri o con l'autobus che effettua il percorso ogni ora. Più spettacolari ed affascinanti sono però le calette rocciose, in particolare la Cala Rossa e la poco distante Cala del Bue Marino. L'aspetto più singolare di questi luoghi è che sono zone di estrazione del tufo, e qui le cave (queste grandi grotte la cui volta non è ancora crollata) si sviluppano in grandi e misteriosi cunicoli esplorabili solo dotati di una torcia. Nell'altra, metà dell'isola, le più belle sono Cala Rotonda, Cala Grande e Punta Ferro, punto di partenza per gli amanti delle immersioni.

TURISMO

La Farfalla, come spesso viene chiamata l'isola per le due ali che sembrano dispiegate sul fiore azzurro del mare a suggerne il nettare, deve il suo nome attuale al vento Favonio, mentre nell'antichità veniva chiamata Aegusa. In tempi recenti la sua storia si lega alla famiglia Florio che vi impianta una tonnara, la cui imponente mole domina ancora il paesaggio, vicino al porto. Ed è proprio la pesca del tonno, con la mattanza (tradizionale, ma crudele metodo per uccidere i tonni rimasti ingabbiati nella camera della morte), che nel passato ha costituito l'attività principale degli abitanti dell'isola. Favignana ha un'estensione di circa 20 kmq ed è percorsa, lungo "l'ala" occidentale, dalla Montagna Grossa che, quasi a dispetto del suo nome, non raggiunge che i 302 m d'altitudine. La parte orientale è invece più piatta ed accoglie il principale centro abitato. La costa, molto frastagliata, lascia spazio qua e là a delle spiaggette di sabbia.

Le cave di tufo - L'estrazione del tufo era in passato una delle principali attività dell' isola. I blocchi, una volta tagliati, venivano esportati nel resto della Sicilia e in Nord Africa. La parte orientale dell'isola è caratterizzata proprio da queste cave, che conferiscono al paesaggio un singolare aspetto "bucherellato" con queste grandi depressioni squadrate e a gradoni, spesso invase da arbusti, a volte purtroppo utilizzate come discariche, altre per fortuna, come piccoli giardini ipogei, al riparo dal vento. In prossimità del mare, lungo la costa est sussistono le antiche cave in parte sommerse dai flutti in seguito a degli smottamenti di terreno. Il mare vi penetra formando piccoli specchi d'acqua dalle forme geometriche. Le più spettacolari cave si trovano nella zona di Scalo Cavallo, Cala Rossa, e Bue Marino.

Escursione alle grotte - Il lato ovest della montagna digrada in mare formando suggestive grotte. Ogni mattina estiva di "mare buono", al porto, i pescatori si offrono di portare i turisti alla scoperta delle più belle: la Grotta Azzurra (per il colore assunto dall'acqua), la Grotta dei Sospiri, che d'inverno fa sentire i suoi lamenti, e la Grotta degli Innamorati, per le due rocce identiche e affiancate sulla parete di fondo.

La mattanza
Il complicato e rituale sistema di pesca del tonno segue, o meglio seguiva regole ben precise, tempi e modi rigorosamente stabiliti dal Rais, capo della tonnara ed un tempo anche capo assoluto del villaggio, una sorta di sciamano che stabilisce quando iniziare e quali tempi e modalità seguire. La pesca sistematica del tonno ha origini antiche e sembra addirittura che fosse praticata dai Fenici, ma si deve giungere fino agli Arabi per trovare il nucleo originario di quel "rito" che ancora oggi è alla base della pesca. Ed è un rito vero e proprio, completo di canti propiziatori e scaramantici (le scialome), i che termina con una cruenta lotta, quasi un corpo a corpo con questi enormi bestioni, lotta però dall'esito sempre certo (e non certo a favore del tonno). E' la tarda primavera ed i tonni giungono al largo della, costa occidentale della Sicilia ove trovano le condizioni ideali per riprodursi. Le imbarcazioni escono in mare per posizionare le reti che formano un lungo corridoio che il tonno percorre in senso obbligato. Le ultime sono divise da sbarramenti che, formano delle "anticamere" per evitare un assembramento di pesci troppo elevato che potrebbero sfondare la rete e riuscire a fuggire. Oltre, la Camera della Morte, una rete dalla maglia molto più fitta e spessa chiusa anche sul fondo. Quando il numero di tonni impigliati è giudicato sufficiente, il Rais ordina l'inizio della mattanza, luccisione dei pesci che, stremati dalla ricerca di una via di fuga e feriti dagli inevitabili scontri con i loro "compagni", vengono uncinati ed issati a bordo. Il termine deriva dallo spagnolo matar, uccidere, che si costruisce sul latino mactare, glorificare, immolare.

Qualche consiglio

Come raggiungere le isole - Esistono collegamenti plurigiornalieri (soprattutto nel periodo estivo) da Trapani, sia in aliscafo (percorso Trapani-Favignana: 20 m Ca) che in traghetto. Per informazioni contattare la Siremar 0923/540515 o la Alilauro 0923/24073. Nel periodo estivo, la compagnia Ustica Lines, 081/76 12515 effettua il percorso Trapani-Favignana-Ustica-Napoli (e ritorno) in aliscafo. Il tragitto Favignana-Napoli dura 6 h ca.
Informazioni turistiche - Vi sono due centri di informazione: il Consorzio Turistico Egadi, Largo Marina 14, 0923/9221 21 la Pro Loco piazza Madrice, 0923/921647 che organizza visite guidate alla tonnara ed altre visite tematiche che cambiano ogni anno. Questi centri fungono da punti di riferimento anche per le altre due isole dell'arcipelago, Levanzo e Marettimo.
Per dormire - Oltre ai tradizionali alberghi, vi sono numerosi affittacamare (per i nominativi rivolgersi alla Pro Loco), ed il Camping Villaggio un bel campeggio immerso nel verde.

A tavola - Il migliore ristorante dell'isola è "Egadi", gestito da due sorelle che propongono piatti tradizionali tra cui consigliano i piatti a base di tonno e pesce spada. Bicicietta o moto- Sono questi due mezzi più comodi per esplorare l'isola. L'utilizzo della bicicletta è particolarmente diffuso grazie soprattutto alla natura piana del terreno che permette di non faticare troppo. Per il noleggio, basta passeggiare per le vie del centro abitato ... ve ne sono moltissimi.

Immersioni e snorkelling - Gli appassionati troveranno qui un mare ricco di fauna e flora sottomarina. I posti migliori sono Punta Marsala, Secca del Toro, la rotta sommersa tra Cala Rotonda e Scoglio Corrente e nei fondali di Punta ninfaio e Punta Ferro.

Un ricordo? - A Favignana gli oggetti artigianali più ambiti sono... mangerecci. Bottarga, bresaola di tonno o pesce spada, o gli stessi affumicati. Ecco delle trattorie locali (o per lo meno della zona) che vi faranno ricordare le scorpacciate di pesce che sicuramente avranno allietato le vostre serate isolane.

LEVANZO

Minuscola (ha una superficie di 6 kmq), Levanzo è coperta da colline che culminano nel Pizzo del Monaco (278 m) che si getta in mare formando coste rocciose tormentate, particolarmente belle nella parte sud-occidentale.
Attraversata da un'unica strada che la percorre da sud a nord, è un'isola fatta per chi ama la natura e la calma assoluta, i ritmi dettati dal mare e dai ...propri piedi. La parte settentrionale dell'isola è un susseguirsi di rocciose e ripide e belle calette. Tra Levanzo e la costa siciliana gli isolotti di Maraone e Formica (su cui sussistono i resti di una vecchia tonnara).

Cala Dogana - L'unico centro abitato si trova a sud dell'isola e si affaccia su una caletta dalle acque cristalline. Da qui, un sentiero ben tenuto permette di scoprire le calette della costa sud-occidentale con le incantevoli spiaggette di sassi, e giunge fino al Faraglione.

Giro del Genovese - Si può raggiungere a piedi (2 ore AR), in jeep (l'ultimo tratto a piedi, lungo un pendio scosceso) o via mare. Scoperta nel 1949, questa cavità scavata lungo il fianco di un'alta falesia conserva tracce di presenza umana preistorica. Sono infatti state scoperte incisioni e pitture che risalgono rispettivamente al paleolitico superiore e al neolitico.
I graffiti, realizzati quando ancora l'isola era unita alla terraferma, raffigurano bisonti ed un cervo bellissimo per le proporzioni armoniose, l'eleganza e la resa prospettica. Le pitture a carboncino e grasso d'animale documentano l'introduzione della pesca (ci sono un tonno e dei delfini), dell'allevamento (una donna trattiene un bovino con un laccio) ed immagini rituali, con uomini che danzano, donne dai fianchi larghi.
Questi dipinti possono essere messi in relazione con lo stile franco-cantabrico caratteristico dei dipinti paleolitici delle grotte di Lascaut in Francia e di Altamira in Spagna.

MARETTIMO

Una montagna dalle ripide e scoscese pareti calcaree costituisce l'isola. La più schiva delle Egadi, che apre le sue porte solo ai turisti più curiosi, possiede un piccolo porto e nessun albergo. La possibilità di soggiornarvi è offerta dalle case dei pescatori che mettono le camere a disposizione dei visitatori (per gli indirizzi rivolgersi alla Pro Loco di Favignana).
Ai piedi della montagna si stringe la piccola cittadina portuale chiamata anch'essa Marettimo, dalle bianche casette cubiche a terrazza. Dietro allo Scalo Nuovo (attuale punto di attracco) si trova lo Scalo Vecchio, utilizzato dai pescatori. Da qui si scorge Punta Troia coronata dalle rovine di un castello di epoca spagnola (XVII sec.), utilizzato come carcere fino al 1844.
Una serie di sentieri impervi (ma percorribili anche a dorso d'asino) conducono sulle alture all'interno dell'isola, favorendo il contatto con la natura incontaminata e offrendo incantevoli viste.

Giro dell'isola in barca - L'escursione (molti i pescatori che si offrono, al porto) permette di scoprire le numerose grotte che caratterizzano la costa e che si aprono su pareti scoscese, tra le quali spiccano la Grotta del Cammello, con sul fondo una spiaggetta di ghiaia, la Grotta del Tuono, la Grotta Perciata, ed in particolare la Grotta del Presepio, così chiamata per le conformazioni rocciose che per l'azione dell'acqua e del vento hanno assunto la forma di statuine del presepio.

 

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