CALATAFIMI
Calatafimi
rientra nella provincia trapanese e raccoglie piu' di 8.000 abitanti.
Va ricordato per la sua posizione collinare e come centro agricolo,
ma anche dal punto di vista storico e culturale ha tanto da offrire
ai turisti interessati ad una visita.
Nasce
in piena epoca araba nei pressi di una roccaforte bizantina e col
nome di Kalt-al-Fimi, termine che si traduce in Castello di Eufemio.
Nel XIV secolo la citta' vede l'arrivo degli Aragonesi che hanno
il merito di riedificare l'antico castello e di tutelare la citta'
attraverso la costruzione di una cinta muraria. Ulteriore fase storica
cittadina riguarda il contatto con i Conti di Modica per i quali
il centro diventa possedimento feudale. Durante questa fase storica
il centro vede un discreto incremento demografico che porto' alla
costruzione di nuovi quartieri e la presenza di vari Ordini Mendicanti.
Nei secoli successivi tale spinta espansionistica continua con un
certo vigore.
Per dare un quadro completo dell'importanza storica della citta',
occorre ricordare che essa e' legata anche alle vicende dei Mille
guidati da Garibaldi.
La battaglia contro i Borbonici vinta dai Garibaldini e che si svolse
nel 1860 e' ricordata dal Monumento-Ossario presente nel Colle Pianto
Romano.
L'attivita' economica principale cittadina e' sempre stata quella
agricola grazie alla enorme feritlita' del terreno. L'importanza
storica di questo settore e' testimoniata dalla presenza in citta'
di un Museo Etno-antropoligico dove soso stati ricostruiti fedelmente
alcuni interessanti ambienti legati alla vita agricola dal punto
di vista domestico e lavorativo.
Dal
punto di vista culturale, si puo' iniziare a parlare delle varie
Chiese cittadine.
La Chiesa Madre e' intitolata a San Silvestro ed e' stata
edificata nel XII secolo e successivamente ampliata. Essa si presenta
con una struttura interna suddivisa in tre navate. Al suo interno
sono preservate delle opere d'arte a tema sacro tra le quali spicca
un polittico marmoreo raffigurante la Madonna col Bambino tra vari
Santi; tale opera e' completata da vari bassorilievi raffiguranti
scene della Passione e della Resurrezione.
La Chiesa dedicata a San Michele va ricordata per la cinquecentesca
acquasantiera e per il quattrocentesco Crocifisso ligneo.
La Chiesa dedicata a Santa Caterina si presenta con una pianta
ellittica e con una sola navata. Al suo interno sono custodite varie
opere d'arte come il trittico dedicato alla "Madonna e Santi".
La Chiesa dedicata al Santissimo Crocifisso si fa notare
per gli affreschi e gli stucchi realizzati da A. Mercurio e D. Norrito.
Anche
l'aspetto religioso e folcloristico della citta' merita una menzione.
Ogni cinque anni, nei primi giorni del mese di maggio, ricorre la
processione dedicata al Santissimo Crocifisso, manifestazione religiosa
che affonda le sue radici nel lontano 1728. In quell'epoca le maestranze
cittadine disobbedirono all'ordine del vicere' Caracciolo di rinunciare
all'uso personale delle armi organizzandosi in confraternite ed
associazioni che, ottenendo la protezione della chiesa, permisero
loro di continuare a mantenere le proprie abitudini.
Ancora oggi, in onore della festa del santissimo Crocifisso, la
Maestranza sfila con un costume molto elegante e con il fucile alle
spalle. La processione prevede anche la partecipazione dei rappresentanti
dei vari ceti sociali, come i Cavalieri ed i Massari. Ulteriore
arricchimento della processione e' data dalla presenza di svariati
carri dove si puo' ammirare la rappresentazione di eventi biblici
e della vita quotidiana.
La festa ha il merito di evidenziare i frutti del lavoro agricolo
effettuato durante l'anno, frutti simboleggiati splendidamente dal
pane.
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